sabato, dicembre 09, 2006

Un pollo ripieno (6)


Come lego il vino all'amore per le persone?
Mi ricordo certamente molti bei momenti passati con persone che amavo o che amo e del vino (buono, tanto o tanto e buono)
Ma non mi va di filosofeggiare sul vino se non ne ho bevuto almeno due bicchieri!
Ma tu riusciresti ancora a bere quel vinaccio che girava alle feste in spiaggia? Quello che ti lasciava il segno nero sulle labbra
ed il cerchio luminoso alla testa?
Non c'è corrispondenza tra vino buono e bei momenti passati col vino.
Però trovarsi a cena con chi non tocca il vino, con chi pasteggia a cocacola...
Tu cosa faresti se io piu' tardi, di fronte al tuo magnifico pollastro, aprissi una lattina di cocacola?
Se lo facessi tu, ti toglierei il pollo dal piatto e ti aprirei una scatoletta di tonno.
Il vino fa buon sangue! Mio nonno Vincenzo lo ripeteva sempre!


Guarda, non saprei dirlo meglio! Bonum vinum lætificat cor hominum, come dicevano giustamente i latini; per questa ragione apprezzo ancor più la compagnia di chi mi è amico davanti un buon bicchiere di vino (o un bicchiere di vino buono).
Però basta filosoffeggiare per oggi: porta la bottiglia a tavola, coi bicchieri, mentre tolgo l'opera d'arte dal forno.
Buon appetito Massi!



Finalmente si mangia!
Buon appetito a te! E rutto libero per tutti!





Ingredienti:
  • un pollo disossato
  • qualche striscia di pancetta affumicata (x lardellare)
  • mezza cipolla
  • un 50g di carne tritata
  • un uovo
  • 2 fette di pane lasciato in ammollo nel latte
  • un ciuffo di prezzemolo
  • una manciata di pinoli
  • olio
  • burro
  • pepe
  • sale
  • noce moscata
  • timo
per il contorno:
  • l'altra mezza cipolla
  • 300g di lenticchie lasciate in ammollo nell'acqua per un'ora o due

  1. Tagliare cuore e fegato del pollo. Tagliare la cipolla in quarti. Tritare. Unire il pane strizzato come si deve e la carne. Tritare. Timo, pepe, noce moscata e aggiustare il sale. Mescolare. Unire un uovo. Mescolare. Se l'impasto risulta troppo liquido perché non avete strizzato bene il pane, aggiungete una cucchiaiata di pan grattato senza dirlo a Massi.
  2. Riempire il pollo con il composto. Chiuderlo, lardellarlo con la pancetta e legarlo. Ungere il pollo con olio e burro e poi adagiarlo con cura in una pirofila anch'essa trasudante grasso. Infilare il pollo nel forno preriscaldato a 200°C.
  3. Lessate le lenticchie in acqua salata; scolatale a metà cottura. Unite mezza cipolla tagliata grossolanamente.
  4. Dopo mezz'ora e passa di cottura del pollo, tirarlo fuori dal forno, unire le lenticchie, rigirarle nel grasso di cottura. Abbassare la temperatura del forno e lasciare finire di cuocere (un'altra mezz'ora o poco più: dipende dalle dimenisioni del pollo).
  5. Servire appena tirato fuori dal forno. Le fette vanno tagliate con delicatezza per preservare l'"effetto ripieno". Buon appetito!

venerdì, dicembre 08, 2006

Un pollo ripieno (5)



Sei proprio un uomo-Wikipedia!
Alla tua!
Mi fai pensare a una lettera che Arthur Rimbaud scrisse a Ernest Delahaye, quando aveva 17 anni, nel giugno 1872.



"Maintenant, c'est la nuit que je travaince. De minuit à cinq heures du matin. Le mois passé, ma chambre, rue Monsieur-le-Prince, donnait sur un jardin du lycée Saint-Louis. Il y avait des arbres énormes sous ma fenêtre étroite. A trois heures du matin, la bougie pâlit ; tous les oiseaux crient à la fois dans les arbres: c'est fini. Plus de travail. Il me fallait regarder les arbres, le ciel, saisis par cette heure indicible, première du matin. Je voyais les dortoirs du lycée, absolument sourds. Et déjà le bruit saccadé, sonore, délicieux des tombereaux sur les boulevards. - je fumais ma pipe-marteau, en crachant sur les tuiles, car c'était une mansarde, ma chambre. À cinq heures, je descendais à l'achat de quelque pain ; c'est l'heure. Les ouvriers sont en marche partout. C'est l'heure de se soûler chez les marchands de vin, pour moi. Je rentrais manger, et me couchais à sept heures du matin, quand le soleil faisait sortir les cloportes de dessous les tuiles. Le premier matin en été, et les soirs de décembre, voilà ce qui m'a ravi toujours ici."

"Ora, è la notte che lavoraccio. Da mezzanotte alle cinque della mattina. Il mese scorso, camera mia, rue Monsieur-le-Prince, si affacciava su un giardino del liceo Saint-Louis. Alberi enormi erano sotto la mia stretta finestra. Alle tre del mattino, la candela impallidisce; tutti gli uccelli gridano assieme tra gli alberi: è finita. Basta lavoro. Dovevo guardare gli alberi, il cielo, fermati da quest'ora incidibile, la prima del mattino. Vedevo i dormitori del liceo, assolutamente sordi. E poi già il rumore irregolare, sonoro, delizioso dei tombarelli sulla strada. -io fumavo la mia pipa-martello, sputando sulle tegole, perché era una mansarda, la mia camera. Alle cinque, scendevo per comprare qualche panino; era l'ora. Gli operai sono in cammino ovunque. E' l'ora di ubriacarsi dai mercanti di vino, per me. Tornavo per mangiare e mi mettevo a letto alle sette del mattino, quando il sole spingeva gli scarafaggi a uscire da sotto le tegole. Prima mattina in estate, e le sere di dicembre, ecco quelle che mi rapisce sempre quì."



Il bravo ragazzo, dopo una notte insonne passata a scrivere, scende in strada a bere del vino, accompagnandolo con del pane appena sfornato.
Il vino accompagna la notte, accompagna il lavoro e l'ispirazione. Non solo il sesso, quindi.
Parleremo delle notti insonni un'altra di queste domeniche, ma dimmi: "Come lo leghi tu il vino all'amore per le persone?"

giovedì, dicembre 07, 2006

Un pollo ripieno (4)

Cucina e sesso mi fa pensare subito a "La grande abuffata". Quel film riesce a parlare di squisitezze gastronomiche e lasciarti allo stesso tempo con l'amaro in bocca.
O anche penso agli Skiantos che cantavano "Sesso e carnazza".
Ma tu preferisci far sesso a stomaco pieno o a stomaco vuoto ? Hai mai mangiato e fatto sesso contemporaneamente ?
Ma soprattutto sbrigati ad imbottire quel pollastro, che mi sta venendo fame!


Giusto, mi sembra il caso di concludere.
Allora sistemiamo il ripieno nel pollo, ripieghiamo i lembi come se fosse un libro (tho! Questo ci darà da parlare con i nostri amici letterati che verranno a casa) e lo leghiamo con lo spago da cucina (dopo averlo lardellato, che te lo dico a fare?!).
Bondage aviario!


Mi prendi quella pirofila lì in cima allo scaffale?
Sai che fai? La ungi ben bene di grasso (olio di oliva o burro).
Passami il burro che ne spalmo un poco anche sulla pelle così mi viene croccantina.
Accendo il fuoco così lo troviamo già caldo. Nel frattempo -senza mai essere di comando- mi metti a fare quelle lenticchie?


Ungi la carne di olio, spalmi il burro sulla pelle e prima anche il bondage e poi parli di allusioni?
Qui qualcuno dei due è troppo malizioso ... forse entrambi.
Ecco la pirofila. La sciacquo un po' che ha preso polvere.
E mentre le lenticchie cuociono e prendono sapore ungo a dovere il volatile.


Sai, parlando di sesso e cucina, non credo veramente che vi siano piatti afrodisiaci.
Piuttosto vi sono piatti erotici, fatti di allusioni e provocazioni. Piatti che ti mettono a tuo agio e ti danno voglia di essere felice.
Cucinare per me è altamente erotico, sopratutto quando vi è una persona che mi piace accanto. Mangiare è un piacere, di più: un peccato della carne! ...se mi concedi il gioco di parole.



I romani dicevano Sine Bacchus and Cerere Friget Venus dando molta piu' importanza alle proprietà afrodisiache del vino. Ma quelle sono indiscusse, non perche' il vino faccia aumentare il desiderio, ma per la sua capacità di mettere per un po' in fuga i tabu' e le inibizioni che ci sono state inculcate.
Ecco di cosa ci hanno imbottiti. Ci hanno imbottiti di roba inutile, è come se tu nel pollo avessi messo chili di pan grattato e basta.
Sai cosa succederebbe? Come si dice dalle nostre parti "annozzerebbe in canna", ti si bloccherebbe nell'esofago.
E per fortuna che il vino è la miglior soluzione conosciuta per l' "annozzamento" ...
Brinderei ad una frase che ogni tanto si risente nelle piazze "Fuori la chiesa dalle nostre mutande!"
Alla tua Alex!


Pangrattato tua sorella! Come mai questa vena polemica tutta d'un colpo? Avevi sete?
Apri allora quella bottiglia di Penedés che avevo messo da parte (scusa il vino spagnolo, ma ultimamente sono un po' ispanofilo, sai com'è...).
Adesso metto il pollo nel forno; a metà cottura aggiungerò le tue lenticchie con mezza cipolla a fette.
Comunque vorrei protestare: il vino al cuoco non dovrebbe mai mancare!
Prendiamo come abitudine e regola di stapparci una bottiglia di vino bianco quando siamo in cucina.


Confesso che ho fatto una manovra eversiva per giustificare l'apertura di una bottiglia.
La prossima volta l'aprirò senza bisogno di scuse.
Ma buono questo vino ispanico!
Vediamo cosa dice il mio infallibile manuale in proposito:


Il Penedés dà il suo nome ai 27.000 ha di vigneto che crescono fra Barcellona e Tarragona.
Il clima, d’influenza mediterranea, è molto vario e conferisce al Penedés condizioni privilegiate che gli permettono la produzione di un’ampia varietà di vini di grande qualità.
Nel Penedés si coltivano le viti bianche Macabeo, Chardonnay, Xarel.lo e Parellada e le rosse Mazuela, Garnacha, Samsó, Ull de Llebre, Monastrell e Cabernet Sauvignon.
Questa Denominazione di Origine elabora vini bianchi leggeri, freschi, fruttati e aromatici, di gradazione moderata.
I rossi sono morbidi e vellutati, complessi ed eleganti, di carattere. La loro produzione è inferiore a quella dei bianchi.

mercoledì, dicembre 06, 2006

Un pollo ripieno (3)


Sei un animale! è crudo!!!
Prendi il pollo piuttosto! (era una bella bestia di quasi 3kg)



Davvero un bel pollastro!
Sei sicuro che non sia pompato con chissà quali pastoni?
Avrà scorazzato un po' nell'aia prima di diventar degno di cotanta fine?
Ma a proposito, non mi hai ancora detto se avremo ospiti a pranzo.


Mi fai pensare a mio zio Francis -grande cuoco- che chiedeva sempre al contadino un pollo "che aveva corso ben bene".
La risposta del contadino era, di solito: "Certamente e se non corre lui, lo faccio correre io, al pollo!"
Comunque la signora Gina è a prova di fiducia.
Ma tu pensi che i polli possano soffrire delle conseguenze di "pastoni modificati"?
Ti immagini, una sindrome del pollo pazzo, che si alza dal piatto e inizia a scappare per tutta casa?!
Una scena del genere è degna di un film dell'orrore.
Ho invitato per inaugurare la nostra Cucina della domenica alcuni ospiti illustri:
Mehmet Murat Ildan, il turco,
Douglas Norman, da cui ho tratto ispirazione per questa ricetta,
e Isabel Allende.
Ospite d'onore Gioacchino Rossini, grande forchetta e buongustaio di primo piano.


Bene bene, pare che avremo una compagnia interessante.
Mi chiedo se a qualcuno di loro verrà in mente di portare i babà e i bignè per fine pranzo.
Avresti potuto invitare uno delle nostre parti ?
Mi sa che è meglio se piu' tardi faccio un salto in pasticceria a comprare un po' di paste.
Comunque, a proposito del pastone modificato, non so quanto ne abbia sofferto il pollo (che ormai non mi pare soffrir piu' di tanto) ma temo che il sapore della sua carne possa subire le conseguenze di pompaggi sconsiderati.
Ma mi chiedo, un cannibale prima di mangiarmi si farebbe tutti sti problemi ? Si chiederà se sono cresciuto ad omogeneizzati, girellamotta e bigmac ? Pensera' che "non ci sono più i cristiani di una volta"?
E degli uomini di nessuna fede come noi due, avranno lo stesso sapore di un papa o di un chierichetto?
Umm...
Di sicuro il sapore di un esploratore come il dr.Livingston (i suppose...) era piu' ruspante del nostro.
A proposito, dobbiamo invitarlo a pranzo qualche volta.


Stai parlando del Dr. Livingstone, I presume...
Sarebbe piacevole fare una rimpatriata col vecchio Bula Matari e vedere se ci mena a fine pasto.
Sarebbe disdicevole, sopratutto perché l'arte di avere ospiti a pranzo prevede un saggio controllo dell'alchimia tra le persone: devono avere un carattere compatibile, interessi in comune e anche certe differenze.
Questa volta sappiamo che con i nostri ospiti parleremo di cucina e di sesso, di amore e lontananza. Magari anche di emigranza e di quanto difficile è trovare gli ingredienti di casa in una terra straniera.

martedì, dicembre 05, 2006

Un pollo ripieno (2)


A proposito, ma la nonna come stà ? Continua a praticare il TaiChi?

La nonna pratica chi-gong. Sono stato a trovarla la settimana scorsa e -a parte qualche vuoto di memoria, ben comprensibili per i suoi 82 anni- sta in piena forma. Dinamica, si sposta, fa... Solo si è impigrita con la cucina. Poco male: ci siamo offerti ottimi pranzetti in altrettanto ottimi ristoranti.
Il Tao è veramente una pratica che mantiene giovani!


Mescolo il tutto accuratamente (mi piace sentire il pinolo sotto i denti, per questo motivo non lo ho tritato con il resto degli ingredienti).


Eggia', come diceva il grande Bruce Lee?
Guarda questa foto che ho trovato, la metto qui sul frigorifero attaccata con la calamita-peperone.



Empty your mind, be formless, shapeless — like water.
If you put water into a cup, it becomes the cup.
You put water into a bottle it becomes the bottle.
You put it in a teapot it becomes the teapot.
Now, water can flow or it can crash.
Be water my friend.


Quant'era bello!
Questo intruglio inizia ad avere un ottimo aspetto, posso ficcarci un pezzo di pane dentro per assaggiare?

lunedì, dicembre 04, 2006

Un pollo ripieno (1)


Buongiorno Massimiliano
Bella domenica eh?
Ieri sono andato al mercato del Ninot (qui vicino casa) a ritirare un pollo che avevo ordinato alla signora Gina.
L'idea è la seguente: questa bella bestia, totalmente disossata, finirà ripiena!
Il fatto di ordinarla il giorno prima permette alla signora Gina di disossarmela. Non che non lo sappia fare, ma lei ci mette 10 minuti, mentre io ne impiegherei 30 come minimo!
Magari un'altro di questi giorni mostriamo come si disossa un pollo...
Fatto sta che leggevo in un libro di ricette afrodisiache di polli, tacchini e persino di gru ripiene. Secondo me c'è tutta una sottile metafora nel "riempire" qualcosa con qualcos'altro... (manco troppo sottile, la metafora!)


Buongiorno Alex!
Devo dire che questa domenica inizia bene.
Il cielo è limpido ed il caffè è venuto su come si deve.
E in più l'idea di farcire quel bel pollastro mi fa venire già fame...
Poi non sò perchè, ma l'idea che la signora Gina abbia dato il via a questa piccola avventura culinaria mi pare di buon augurio.
A proposito delle proprietà afrodisiache dei ripieni, mi fai venir a mente di un discorso che facevo un po' di giorni fa con una amica.
Mi spiegava che la passione irrefrenabile che hanno le donne per scarpe e borse, viene freudianamente interpretata come una attrazione per qualcosa che appunto si "riempie"...
Sono comunque convinto che tutto il buon cibo (ed il buon vino!) abbia proprietà afrodisiache.
Il corpo va' soddisfatto in toto ! In fondo anche fare all'ammore mette di buon appetito!
Metterei su un po' di musica per iniziare ancor meglio.
Preferenze?


Un po' di musica francese? Louise Attaque?
Nel frattempo prendo un bicchiere di rum per bagnare l'interno della bestia.
(a dire il vero, questo è un consiglio della signora Gina, però all'armagnac preferisco il rum perché meno secco - e anche più economico)



Bo'? Non li conosco. Sentiamo un po'. Ma se è noioso lo tolgo subito.
La domenica deve iniziare allegra e leggera.
Di pesante accetto al massimo la digestione (buona scusa per giustificare grappe e amari...)
Ma sai che sta' signora Gina mi è sempre più simpatica ?
La prossima volta ti seguo al mercato e me la presenti.



È allegro, è allegro... Si, magari la prossiva volta le chiediamo una lezione su come legare il pollo: ha la mano rapida e leggera. E poi è una simpaticona!
Nel frattempo mi prenderesti gli ingredienti per il ripieno dal frigo?
Mezza cipolla, carne tritata, un uovo, quelle 2 fette di pane che sono in quel piattino col latte e il prezzemolo?


Ecco qui tutto.
E già che ci sono stappo anche una birretta rinfrescante.



Ok, nel frattempo strizzo il pane, metto il tutto più il fegato e il cuore del pollo nel mixer.


Vvrrrrrrrrrr!!!
Dall'armadio delle spezie prendo i pinoli, il timo della nonna, sale, pepe, la noce moscata.